Testata: Il Messaggero
Data: 11-11-2001

Autore: Ortensia Visconti

Primo Piano - Afghanistan
"Si sgretola il fronte dei talebani."

Jabal Saraj (Nord di Kabul)- L'Alleanza del Nord continua a conquistare territorio, sostenuta dai bombardamenti Americani e dagli intensi approvvigionamenti militari forniti dagli elicotteri durante l'ultima settimana. Ieri, secondo il portavoce del ministro degli Esteri del Fronte Unito dell'opposizione, sarebbero cadute le provincia di Samargan, Faryab, Jowzjan, Balkh e Sao-Pol e si combatte ancora nella provincia di Ghor. Il morale delle truppe mujaheddin è alto. Appena ricevuta la notizia della vittoria, a Jabal-Sarj la gente è uscita per strada festeggiando e sparando in aria colpi di Kalashnikov. Sul fronte di Bagram, i soldati scherzano acclamando gli avvistamenti degli aerei americani. "Sono anni che non facciamo che combattere, che viviamo in guerra -dice Gol Nazim, che ha 17 anni ed è mujaheddin da quando ne aveva 13- E' normale che siamo felici."
La presa di Mazar-i-Sharif, che negli ultimi cinque anni di guerra civile è stata persa dai talebani per tre volte, segna la prima vittoria evidente delle forze della coalizione internazionale anti-terrorismo contro i Talebani e l'organizzazione di Osama Bin Laden, al Quaeda. Inoltre gli fornisce l'unica base militare in terra afghana, consentendogli di usare l'aereoporto della città e di aprire lo svincolo che collega l'Uzbekistan alla grande autostrada per Kabul.  Questa arteria è la sola che porta dal nord al sud del paese e il suo controllo risolverebbe i gravi problemi di rifornimenti militari e umanitari che l'opposizione ha dovuto affrontare fino ad oggi. La parte del tunnel sotto il passo di Solang, nella provincia di Baghlan, è ancora in mano ai talebani; ma il comandante Agi Halmas, uno dei tre incaricati del fronte di Kabul, considera che i terroristi vi siano rimasti isolati e senza rifornimenti. "Un corridoio si è aperto dietro il fronte di Mazar-i-Sharif - dice, il morale dei Talebani è a terra e credo che presto prenderemo possesso di quel passo chiave per i nostri collegamenti. Pensiamo di vincere, anche perché in quell'area la gente collabora con noi."
Le forze del Fronte Unito possono ora permettersi di volgere l'attenzione più a sud, verso la capitale. Il ministro degli interni Jounis Qununi, dice che l'offensiva contro Kabul era prevista solo quando Kabul fosse caduta in mano all'opposizione. I segni di un attacco imminente a nord di Kabul sono evidenti, così come quelli del supporto americano all'Alleanza del Nord. Jet F18 Eagle e bombardieri B52 hanno intrapreso negli ultimi due giorni uno dei bombardamenti più intensi dell'offensiva aerea che continua da 35 giorni. Gli F18 Eagle hanno colpito ripetutamente i villaggi di Estarghich e Raesht, in mano ai Talebani. I jet lanciavano bombe a grappolo, dove una prima esplosione è seguita da diverse altre più piccole che si estendono sul territorio colpito.
I B52, che i soldati chiamano scherzosamente momakalo, nonna, perché grandi e pericolosi, ieri mattina hanno tagliato il cielo per quattro volte in un'ora, sopra le postazioni Talebane. Ieri qualcuno parlava della stessa notte, altri dicono che l'offensiva comincerà tra tre giorni, ma ieri sera al crepuscolo la strada che da Jabal-Saraj porta alla capitale era già bloccata dalle truppe, dai carri armati e dall'artiglieria che avanzavano faticosamente verso il fronte. "Kabul non sarà uno scherzo - dice il comandante Halgi Hamas - a Mazar-i-Sharif abbiamo combattuto per sole nove ore, i Talebani si sono praticamente ritirati. Ma Kabul è il centro del paese, vi hanno concentrato la maggioranza delle loro forze. Ci saranno almeno quindicimila Talebani a difendere la capitale, duemila dei quali stranieri. Ce la metteranno tutta e anche noi, ma non sarà una lotta facile."