Testata: La Repubblica
Data: 10-04-2003

Autore: Ortensia Visconti

Parla un docente universitario tornato da Londra nell'85 per 'difendere' il suo paese
Noi gerarchi del regime potenti e prigionieri del raìs

il personaggio l'incubo Un mio amico aveva sognato la morte del leader. L'ha detto, ed è finito in prigione

BASSORA - Hamid Al Azzawi è stato membro del partito Baas per venticinque anni. E' un accademico diplomato in Gran Bretagna, come sua moglie, e insegna epidemiologia alla facoltà di Medicina di Bassora. La sua casa è a soli trecento metri dal centro dell'intelligence del partito. "Quando i Feddayn combattevano davanti al mio cancello", racconta, "gli portavo tè e acqua fresca. Quello che fai e quello che senti nel cuore sono due cose distinte, se Saddam è al potere. Senza averlo vissuto non potete capire il livello di crudeltà di quella gente". Dopo avere vissuto a Glasgow, dove ha studiato insieme a sua moglie, il professore ha preso una decisione che definisce l'errore della sua vita: nel 1985 è tornato in Iraq. "Al tempo ci credevamo", dice. "In Inghilterra avevo un quadro che ritraeva Saddam Hussein in salone. Ho pensato di tornare per difendere il mio paese". Sorride, scuote la testa. Perché è rimasto membro del partito per tutti questi anni? "Sono sempre rimasto all'ultimo livello del partito. Sono un nassir, così chiamiamo la mia posizione. Varie volte hanno proposto di promuovermi. Sono sempre riuscito a trovare scuse per evitarlo". "Avevo un amico che una notte ha avuto un incubo", sorride il professore: "Ha sognato la morte di sua eccellenza. Lo ha raccontato. E' rimasto in carcere per quindici anni. Solo il fatto di parlare di lui, senza riferirsi a lui come Sua Eccellenza, il Grande, l'Onesto, eccetera, era inconcepibile. I servizi segreti ti entravano in casa il giorno dopo. Dovevo fare attenzione con i miei figli. Per il loro bene non ho mai espresso il mio pensiero su Saddam. Nei libri delle elementari ci sono solo fotografie del dittatore. A scuola ogni mattina urlavano: Saddam è grande. Dovevo fargli credere che lo era veramente. Per la nostra vita, per il loro futuro, per permettergli di studiare". "Era un terrore quotidiano. Se mio figlio non applaudiva forte a Saddam, potevano prendere mia moglie e violentarla. E' successo, per fortuna non a me. In Iraq per lavorare hai bisogno di un certificato di lealtà. Se lavori sei uno di loro". Chi erano gli uomini che combattevano per lui? "I Feddayn sono adolescenti. Drogati. Con uno stipendio alto. Gli uomini fedeli erano quelli dell'intelligence. Ma tutti sono partiti il giorno prima che gli inglesi entrassero a Bassora". La moglie del professore sussurra qualcosa. E' spaventata. Si aspetta che qualcuno bussi alla porta da un momento all'altro. Cosa prevede per il futuro dell'Iraq? "Non sono ottimista. Qualsiasi mostro è meglio di Saddam, ma temo il caos. Ci sono anni di odi e vendette che provocheranno massacri, se non avremo un governo forte".