Testata: La Repubblica
Data: 05-04-2003

Autore: Ortensia Visconti

Le truppe britanniche a 4 chilometri dal centro, i Feddayn si attestano a sud della città
Bassora, la fuga dei civili Inglesi, perché non attaccate?

il reportage Dieci carri armati si spostano nel quartiere di Al Cubli dove c'è la resistenza irachena Presa una postazione dei guerriglieri: dentro c'erano molti corpi dei fedelissimi di Saddam

BASSORA - Il fumo nero di un oleodotto che brucia è spinto dal vento sul fronte. L'aria è irrespirabile. La nuova postazione britannica è ormai così vicina al limite della città che dall'ultimo posto di blocco si distinguono case, automobili, persone che scappano. E' il Collegio Tecnico di Bassora, dove si insegnava informatica, un gruppo di quattro o cinque edifici protetti da un muro di cinta. All'alba di ieri le Guardie Irlandesi hanno costruito un ponte e si sono introdotte nell'istituto dopo due giorni di guerriglia contro la milizia irachena che lo usava come postazione. All'interno, i corpi dei soldati nemici. "Non so quanti fossero" risponde un giovane soldato inglese, "ma i cani sono grassi". "Siamo a quattro chilometri dalla piazza di Saad, il centro di Bassora", afferma il maggiore Cotterell, delle Guardie Irlandesi "Questo era un punto strategico, per il momento ci fermiamo qua." Secondo Cotterell le truppe britanniche avanzeranno lentamente, dando la possibilità ai civili di evacuare le aree periferiche in cui si combatterà. Ma la resistenza irachena si è ritirata verso sud, nel quartiere di Al Cubli, dalla parte opposta della strada. Il fuoco inglese risponde ai colpi di mortaio e tra le esplosioni si scorgono i civili fuggire, correndo in diverse direzioni. Alcuni si buttano per terra, altri si rifugiano sotto dei furgoni. "I Feddayn lasciano uscire la gente quando ci attaccano" racconta un soldato, allungato al suolo dietro una barricata, "e fanno lo stesso con il traffico. Le macchine arrivano tutte insieme nel momento in cui rispondiamo al fuoco. Li usano come scudi umani". La seconda compagnia delle Guardi Irlandesi si muove verso il quartiere di Al Cubli con cinquanta uomini all'interno di dieci carri armati. Le esplosioni si acquietano per un momento e i veicoli che entrano e escono dalla città si rimettono in movimento. Ma il fuoco ricomincia e il traffico si blocca di nuovo. Donne, bambini, vecchi, a bordo di mezzi di ogni tipo. Un militare al posto di blocco distribuisce volantini di propaganda per conquistare la fiducia dei cittadini. "Non capisco perché non prendete la città", dice un iracheno che rifiuta di dare il suo nome. Vogliamo gli inglesi a Bassora. Vi indicheremo le case della milizia, se entrate". E' un insegnante sciita, come la maggioranza della popolazione nel sud. "Gli uomini di Saddam sono stati così crudeli con noi", racconta, "che adesso che hanno paura ci evitano: sanno che non li sosterremo e non si fidano di noi". "Cominciano ad avere paura", continua l'insegnante "sono coraggiosi solo in mezzo alla città perché sanno che tra i civili non saranno ammazzati". Aziz Al Hamdani è uno studente di 25 anni. Mentre parla si guarda intorno preoccupato. Teme le videocamere del regime; i filmati degli oppositori arriverebbero fino a Bagdad. "Il governo ci odia perché siamo sciiti, hanno un'intelligence così organizzata che non sai mai da dove ti guardano". Ma oggi la gente per strada è meno schiva e diffidente. Per la prima volta dall'inizio della guerra le persone sorridono apertamente o si fermano a parlare. "Perché non sosteniamo gli inglesi?", grida Hamed, un ingegnere petrolifero. "Nel '91, quando gli americani se ne sono andati, il regime è venuto a prenderci nelle nostre case. Padri, fratelli, figli: non li abbiamo visti più". A nord, dove le truppe inglesi hanno installato il loro quartier generale, i fronti sono chiusi ai civili. I soldati sono in allerta contro attacchi suicidi. "Non so quando attaccheremo", dice il maggiore Nanson, dei Fucilieri Inglesi. I suoi uomini ripetono che se cadesse Bagdad, la resistenza a Bassora si sfalderebbe così rapidamente da rendere perfino inutile il loro intervento.