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 Afghanistan - fermo immagine

Roma, Palazzo delle Esposizioni - aprile 2005
foto: Valle del Panjshir, novembre 2001 di Ortensia Visconti


Testata: CORRIERE DELLA SERA

Autore: Edoardo Sassi

A Palazzo delle Esposizioni le immagini di un paese in guerra.
Obbiettivo Afghanistan: gli ultimi vent'anni raccontati dai grandi fotografi.

Kabul

Kabul com'era nel 1980, il paesaggio aspro e duro delle montagne, o il grande Buddha scolpito nelle rocce di Bamian, distrutto prima della guerra. Immagini di venti anni fa e altre recentissime, come quella di un uomo che mostra la sua nuova radio (un modello anni cinquanta), appena acquistato al mercato per 30 dollari. L'ultima fotografia è stata scattata solo l'altro ieri, a Kandahar.
Un racconto per immagini, settanta foto in mostra da questa sera nelle sale del Palazzo delle Esposizioni tra storia e cronaca recentissima: Afghanistan prima e durante la guerra. Storie di drammi, ma anche angoli e volti di un paese poco conosciuto ma diventato ormai familiare attraverso immagini di quotidiani e tv.
La rassegna, promossa dall'assessorato alla Cultura del Campidoglio, presenta foto a colori di grande formato, frutto del lavoro delle più importanti agenzie di fotogiornalismo: da Associated Press a Contrasto, da Grazia neri a Magnum. "Fermo immagine", appunto, come recita il titolo della mostra che i curatori hanno diviso in due sezioni. La prima, dal titolo "la storia recente", racconta l'Afghanistan degli ultimi 20 anni, prima dello scoppio del conflitto. La seconda "gli ultimi mesi di guerra", coglie invece alcuni istanti dall'ultimo settembre ad oggi. 1980: un soldato russo cammina per le strade della capitale Kabul. Sei anni dopo giovani irreggimentati sventolano bandiere sovietiche. Si comincia da qui e si arriva al mondo assurdo visto attraverso il burqua, attraverso l'immagine agghiacciante di un talebano morto, fino a quello stesso mondo che del burqua si è da poco liberato: donne sorridenti a volto scoperto e abitanti che festeggiano il ritiro delle truppe talebane.

Tra le foto in mostra molti scatti firmati Artur Fox, pseudonimo dietro il quale si cela il nome di un fotografo entrato clandestinamente in Afghanistan nel 2000  in pieno regime talebano. Molte delle foto scelte sono state pubblicate dai giornali di tutto il mondo, ma l'insieme - nelle intenzioni dei curatori - serve a ricostruire una trama diversa di uno stesso racconto, che è poi quello della nostra attualità. La mostra ha infatti anche il merito di informare su aspetti meno conosciuti dell'universo afgano, fra antiche tradizioni e storie di lotte intestine.


Testata: LA REPUBBLICA
Autore: Geraldine Schwarz

Scatti d'autore a Palazzo delle Esposizioni. Afghanistan, 20 anni di guerra raccontati dai maestri del clic.

Clic: al mercato di Kabul, due uomini contrattano il prezzo di una radio. Clic. Il mondo reticolato, visto dal burqua. Clic. Carovane di profughi ammassati cercano di passare la frontiera verso il Pakistan. Clic. Un elicottero con bandiera a stelle e strisce atterra a Khwaja-Bahuaddin, a 350 chilometri di Kabul. Clic. A Palazzo delle Esposizioni da giovedì e fino al 7 gennaio, settanta grandi fotografie firmate dai fotografi delle più importanti agenzie di fotogiornalismo (AP, Contact, Gamma, Grazia Neri, Sygma e Magnum) illuminano una parte dell'universo Afghanistan, prima e dopo l'11 Settembre.
Al di fuori del nastro continuo e sfuggente delle scene televisive, l'attualità afghana diventa ingrandimento fotografico e si fissa in immagini. Che fanno riflettere. Due sezioni, per raccontare la vita quotidiana e la storia di un paese duro, aspro, terra di conquista e quasi sempre in stato di guerra, dall'occupazione sovietica al regime Taliban. Organizzata dal Palazzo delle Esposizioni e dal Comune di Roma, la rassegna fotografica allarga il teleobiettivo sull'ultimo ventennio, dal 1980 a oggi. La prima sezione, "la storia recente" offre un insieme di fotografie dal 1980 al 2001. I colori sono quelli desertici. Ci sono le manifestazioni sovietiche per le vie di Kabul e una donna nascosta dietro al burqua che mostra il suo documento con la fotografia (scattata prima del regime Taliban). Ci sono i profughi che da sempre tentano di scappare verso il Pakistan e la vita quotidiana, dura con leggi o consuetudini scomode.
La seconda sezione intitolata "gli ultimi mesi di guerra" coglie alcuni momenti di questi ultimi mesi dal settembre 2001 ad oggi: l'avanzata dell'Alleanza del Nord, l’intervento americano inglese, la presa delle città, la liberazione delle donne dalla prigionia del burqua. Ma anche i morti, la devastazione, le ferite che un popolo e un paese stanno subendo.
L'ultima fotografia in mostra è datata  8 diciembre. Ritrae un ragazzo afgano di guardia ad un battaglione dell'Alleanza del Nord.