Testata: Il GIORNALE
Data: Venerdì 2 luglio 2004
di Francesca Amé

Nella piccola provincia 4 donne in gioco fra delitti e sortilegi
E' l'esordio narrativo di Ortensia Visconti

Quattro donne (di cui una morta), un carabiniere inesperto, un giovane algerino. Nella landa desolata delle nebbie novaresi si consumano delitti, frustrazioni odii. Che cosa hanno in comune donne che ambiscono al marito (o alla posizione, al lavoro, alla felicità) delle altre con quei giovani immigrati che si devono destreggiare con un nuovo Paese? Molto, davvero molto. Soprattutto se ci si mette in mezzo la magia e la voglia di cambiare vita. Maddalena, che sogna una vita tra i vip, Mentina, che cerca la ricchezza, Barbara, innamorata non corrisposta e Sara, che tenta di salvare la sua dolce metà dalla droga riusciranno a indovinare il sortilegio che permetterà loro di ottenere tutto ciò che desiderano. Grazie alle illusioni magiche anche per gli algerini, gli afgani e i pakistani che vivono nel loro mondo, forse solo un po' ai margini di una provincia distratta, la guerra sembra finalmente lontana. Ma non c'è vera resurrezione: tutto precipita, in una foresta. Non stiamo raccontando uno dei tanti fatti di cronaca del momento ma il "sugo" di "Stregonesco", primo libro della poliedrica Ortensia Visconti, ora edito da Fazi e già in libreria.
Brava e bella quest'Ortensia che dei nobili natali (figlia di Eriprando Visconti, figlio a sua volta del fratello del grande Luchino), non ha fatto un paravento ma un trampolino di lancio. A dispetto di quanti la vedevano già dietro la macchina da presa, Ortensia sin da piccola amava scrivere e fu proprio suo padre a incoraggiarla. Poi la narrazione, come lei ci racconta, si è trasformata "in qualche cosa d'altro, utile per gli altri": sono cominciate le esperienze giornalistiche, dapprima come fotografa per il "Washington Post" e negli ultimi anni come giornalista di guerra. Prima italiana a Bassora nel corso della guerra in Irak, si trovava in Afghanistan quando venne uccisa Maria Grazia Cutuli. Tornata in Italia si è data da fare: ha raccolto le idee e molte delle storie di vita degli immigrati che ha imparato a conoscere le ha trasposte nelle sue pagine. Solo che anziché scegliere impervi scenari lontani, ha descritto l'orrore (e la noia) dietro casa.
Non pensiate che la bella Ortensia (del cui libro ha intessuto elogi perfino l'ostico Ammanniti) sia tipa snob: a chiacchierarci spazi dalla letteratura alla sua vita giramondo (si è laureata alla Sorbona), dalle mille amicizie alla passione per la ricerca e per l'analisi. Su questa trentenne dalla parlata aperta ha scommesso anche "Crème de la mer" che ha scelto di presentare il libro di Ortensia in un privé molto speciale. Quello di Armani. Sono arrivate le Angela Missoni, i Matteo Marzotto e così via, per una festa che incedeva rilassata, nel cuore di Milano. Ortensia, di rosa vestita, ha fatto gli onori di casa anche se giura che tra feste mondane e faticacce come freelance in mezzo alle bombe, preferisce la tranquillità del suo spazio interiore. E infatti, giura, c'è già un secondo romanzo in arrivo.